LA NOVITA’ COME OPPORTUNITA’ DI MIGLIORAMENTO.

IMG_3128“Ognuno vede ciò che sa”

Questa frase mi ha fatto pensare al comune modo di approcciare diversi aspetti della nostra vita come la famiglia, le amicizie, la professione.

Perchè affermare che “ognuno vede ciò che sa” vuol dire che noi vediamo la realtà che ci circonda solo attraverso dei filtri condizionanti che derivano dalla nostra cultura, dal nostro retaggio familiare, dai nostri valori, dai nostri studi, dalle nostre convinzioni e paure.

Purtroppo la maggior parte delle persone, una volta finita la scuola dell’obbligo o al massimo l’università, pensa di essere già arrivata, di aver svolto il proprio dovere di studio e di doversi dedicare solo al lavoro.

Qui sta l’errore.

Come si può sperare di vivere una vita appagante, prolifica e stimolante se ci si fossilizza in quello che si è imparato dieci, venti o trent’anni prima?

Dove potrà esserci crescita e confronto se ci si barrica in idee e convinzioni vecchie e mummificate, ormai superate dalle tante energie fresche, ricerche e innovazioni portate da altre persone?

Quando una persona, un popolo e uno Stato guardano solo al passato, alla conservazione e alla tradizione, senza puntare alla crescita e al futuro, sono destinati a rattrappirsi sempre di più, fino a scomparire senza lasciare più una traccia degna di nota.

Qui sta la battaglia che dobbiamo intraprendere tutti, in primis noi professionisti.
Bisogna lottare con ogni energia e risorsa per elevare con il nostro esempio le generazioni che stanno crescendo, per far capire loro
che esiste un’alternativa alle grige prospettive che gli vengono presentate dal sistema socio-culturale attuale che tende a mantenere inalterato l’esistente e non accetta innovazioni.

Non dobbiamo avere quindi paura della novità portata dal cambiamento.

Si, è vero, essa ci crea un dis-comfort non indifferente, ci chiede uno sforzo, ci chiede di muoverci, di modificare la nostra posizione che ormai si sta fossilizzando in un punto ben preciso.

Cambiamento chiama cambiamento.

E’ irragionevole non accettare di farlo per una nostra pigrizia o per una nostra paura.

Nella mia vita e nel mio lavoro ci ho guadagnato sempre e solo quando ho accettato la “dura” sfida di una novità palesatasi all’orizzonte.
Quando invece l’ho abilmente scansata perchè pensavo di aver capito tutto, che non mi serviva niente di più…beh…poi sono dovuto sempre tornare sui miei passi!

Non nego che accettare le novità non mi abbia chiesto di sacrificare le mie convinzioni ed abitudini acquisite con anni di esperienza.

Non nego che fare i conti con la novità non mi abbia portato a “rischiare” qualcosa.

Però poi, a conti fatti e con i risultati alla mano, ho sempre riscontrato che avevo fatto bene ad accettarla.

C’è una frase di Thomas Jefferson che dice molto bene quanto sia fondamentale un’apertura mentale a ciò che magari non si conosce ed al momento non si comprende ma che può garantire un futuro ambizioso, prolifico e stimolante:“Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi fare qualcosa che non hai mai fatto”.

Dott. Mario Pirani

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